Nel 2018 il mercato immobiliare ha registrato una notevole crescita a livello residenziale, secondo il rapporto annuale dell’ Omi (Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate) in collaborazione con l’Abi, le transazioni sono state 578.647 con una crescita del 6,5% rispetto all’anno precedente, per un fatturato di oltre 94 miliardi di euro e i maggiori rialzi si sono registrati nelle città di Bologna, Palermo e Napoli.
Tale ripresa è stata possibile grazie alla diminuzione dei prezzi registrata negli ultimi anni, e ai tassi dei mutui particolarmente convenienti oltre che a banche più disposte a concederli. Secondo una elaborazione Abi, infatti, l’acquisto di una casa, nel 2018, risulta accessibile al 78% delle famiglie italiane, valore che rappresenta il massimo storico mai registrato. Ad influenzare la possibilità per una famiglia di acquistare un’abitazione subentrano vari fattori come il reddito disponibile, prezzi delle case, andamento tassi di interesse sui mutui, secondo l’indice di affordability dell’Abi, e alla fine del 2018 tale indice era pari a 14,6%, 8 decimi in più dell’anno precedente e 10 punti in più del minimo registrato nel primo semestre 2012.
L’aumento delle compravendite è , pertanto, riconducibile sia al calo del costo “relativo” delle case (rapporto tra prezzo e reddito disponibile) sia alla contrazione dei tassi di interesse sui mutui. Circa la metà degli acquisti, infatti, è stata effettuata ricorrendo a un finanziamento ipotecario, l’8,8% in più rispetto all’anno precedente. Le banche hanno erogato complessivamente 35,7 miliardi di euro, in media circa 126mila euro per ogni compravendita, con una punta di 142mila euro nelle Regioni del Centro Italia. Il capitale erogato rappresenta circa il 71% della spesa di acquisto. Il tasso di interesse medio, applicato alla prima rata, scende di 0,22 punti percentuali, portandosi al 2,17%. La durata media del mutuo è ferma a 22,9 anni e la rata media, pari a 585 euro al mese, è in calo del 2,1% sul 2017.
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